Lunedì 12 luglio alle ore 11.30 presso il Complesso di San Domenico in via IX febbraio sono stati presentati alla cittadinanza una serie di pannelli fotografici, che contemporaneamente vogliono omaggiare il lavoro manuale, fatto dalle mani intelligenti degli orafi di Valenza, e annunciare l’inizio del progetto per la realizzazione di un Museo del lavoro orafo valenzano.

I pannelli – ideati dall’Architetto Luca Dal Pozzolo della Fondazione Fitzcarraldo, incaricata di elaborare le linee guida e il concept del museo di concerto con la Città di Valenza –  sono contraddistinti da immagini fotografiche di mani orafe al lavoro (opera di Carlo Lenti) accompagnate da citazioni di filosofi, come Jacques Derrida e James Hillman, e di artisti, come Henry Moore. Filo conduttore dei suddetti banner è una scritta: Saper fare, mano a mano.

“Costruire un Museo dell’arte orafa a Valenza è l’investimento più forte che la città possa mettere in campo sul suo saper fare, sulla sua creatività che ha nutrito a lungo una storia più che centenaria e un artigianato di altissima qualità. Sarà un museo della città e non solo il museo del gioiello”.

(Maurizio Oddone – Sindaco di Valenza)

Il progetto sarà realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

“Da anni, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria affianca tutte le iniziative messe in atto allo scopo di realizzare un Museo dell’Arte Orafa Valenzana nell’ottica di salvaguardare la cultura orafa, testimonianza di una gloriosa tradizione artigiana, e valorizzare un comparto manifatturiero d’eccellenza del made in Italy”.

(Luciano Mariano – Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria)

Si tratterà di una costruzione partecipata, per la quale verrà richiesto il contributo di rappresentanti del sistema produttivo e culturale della città.

I prossimi passaggi del progetto riguarderanno l’apertura di:

– un Cantiere Museo aperto che consisterà nella realizzazione di un primo allestimento temporaneo, comprensivo e aperto, di uno spazio di accoglienza e dialogo con la città e gli stakeholder in modo da incrementare la consapevolezza, stimolare le aspettative, narrare e condividere un progetto e raccogliere le manifestazioni di interesse reali e potenziali dei diversi rappresentanti del sistema produttivo;

– uno spazio espositivo con la definizione del primo ambiente museale e l’allestimento di una mostra inaugurale, Fragile bellezza. Arte per il corpo, riflessioni contemporanee sul rapporto corpo/gioiello, prevista per l’inverno 2021.

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