L’architetto Gae Aulenti, firma internazionale di prestigio del progetto di Palatium Vetus, è arrivata ad Alessandria, a metà pomeriggio per un sopralluogo nello storico complesso medievale e si è soffermata a osservare, con grande attenzione, la facciata del cortile interno. I lavori di recupero e restauro della futura sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria procedono a ritmo sostenuto. L’inaugurazione è prevista in autunno.

Completamente ‘sparita’ la vecchia immagine di quello che gli alessandrini conoscevano come il distretto militare, dopo essere stato caserma, dimora di governatori spagnoli e sabaudi. La prima sede del municipio durante gli interventi ha portato a importanti scoperte sul piano storico-artistico, il più rilevante è il broletto.  “Ci sono intuizioni ogni tanto che colpiscono – ha detto l’architetto Aulenti, spiegando quale è stata la molla che l’ha convinta a lavorare in Alessandria – Non era possibile che questo palazzo non avesse luoghi straordinari. Del broletto non si sapeva niente, però si sapeva che c’era, quindi tirarlo fuori è stata una voglia di potenziare la bellezza del palazzo”.  Una scoperta che ha portato a rivedere il progetto. “E’ stata fondamentale, perché il dibattito con la Soprintendenza è stato sempre molto attivo. Si sapeva che si poteva fare qualcosa ma non se ne veniva a capo, tanto era difficile il tema. Invece si sono trovate delle pitture, delle altezze diverse dei soffitti, cioè si è trovato uno spazio straordinario”.

Tra i fiori all’occhiello dell’intervento spicca la copertura del cortile interno che “è diventato un punto molto importante. Due sono infatti le scoperte: proprio il cortile e il broletto, su questo si può lavorare ancora. Il cortile diventerà uno spazio fruibile per tutto e per tutti, per fare tutto ciò che la Fondazione vorrà fare”. C’è anche un ascensore in vetro perché “è giusto in palazzi antichi dare degli elementi contemporanei, per fare sentire i secoli che passano, che non ci sia un’impronta sola e anche per dire che la storia è importante”. L’architetto Aulenti, che ha seguito tutte le fasi dell’intervento, dalla ristrutturazione al recupero e risanamento conservativo di Palatium Vetus, alla sorveglianza artistica, sta procedendo al progetto di arredamento. Sarà “con i mobili che la Fondazione ha”. Moderno e antico? “Non so ancora, non ho ancora deciso”.  Si dice molto soddisfatta del suo lavoro in Alessandria, “perché è stato conquistato con i denti, molto difficile, visto che tutto era un po’ nascosto. Una scoperta continua, quindi maggiormente entusiasmante”.

Presto il palazzo sarà a disposizione della città per iniziative culturali che la sua stessa importanza invita a fare. Sempre su disegno dell’architetto Aulenti si stanno completando gli spazi più significativi che saranno aperti al pubblico e prevedono una sala esposizione al piano terra e una sala convegni al primo piano.         

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