Alessandria, 30 settembre 2021 – La quarantaduesima Stagione di concerti sugli organi storici della provincia di Alessandria si conclude domenica 3 ottobre, ore 17 a CASTELFERRO nella chiesa Parrocchiale.

LAURA FARABOLLINI, al cembalo copia Taskin costruito da Giuseppe Corazza, e MIRANDA SCAGLIOTTI, con la lettura di proprie poesie, daranno vita ad un particolarissimo concerto finalizzato al restauro dell’organo “Mascioni”.

In programma musiche di J. Duphly, Zipoli, B. Marcello,N.P. Royer, J. S. Bach (Toccata in re minore ).

I brani clavicembalistici saranno alternati alla lettura di composizioni liriche tratte dalle raccolte “ Haiku “, “ Frammenti “ e “ Poesie nel vento “ di Miranda Scagliotti.  

Le due artiste hanno lavorato in sintonia nella preparazione dell’evento, avendo come obiettivo quello di creare una sorta di “Inno alla Natura“.

A questo fine sono state scelte dalle raccolte “Haiku“, “Frammenti“ e “Poesie nel vento“ di Miranda Scagliotti alcune liriche che rispecchiano il tema.

Ne è scaturito un suggestivo percorso su sentieri alberati e prati, popolati di uccelli ed altri animali, compreso il microcosmo degli insetti, che a volte vengono presentati come metafore degli esseri umani.

A questo percorso lirico si alterna una scelta di musiche che esaltano le sonorità del clavicembalo e si adattano al percorso poetico scelto.

Questa ora idilliaca e ora rapsodica narrazione lirico-musicale si svolge nell’alternarsi delle quattro stagioni.

LAURA FARABOLLINI si è diplomata con il massimo dei voti e la lode in pianoforte sotto la guida della prof.ssa Graziella Sbarrato nel 2000, in clavicembalo con la prof.ssa Francesca Lanfranco nel 2003, in composizione con il M° Paolo Ferrara nel 2007 al Conservatorio di Musica “A. Vivaldi” di Alessandria. Sempre nel 2007 ha conseguito il diploma in didattica della musica con il massimo dei voti.

Svolge intensa attività concertistica sia come solista sia in varie formazioni cameristiche tenendo concerti per conto di importanti associazioni musicali in Italia e all’estero fra cui l’associazione Sinarte di Fuscaldo (CS), l’associazione Interim’art di Antibes (Francia), l’Agimus di Tortona, la Società del Quartetto di Busto Arsizio, il Centro Studi Musicali “Ferruccio Busoni” di Empoli, l’Associazione “Amici dell’organo” di Alessandria, l’Itinera Festival, l’Associazione Mascagni di Livorno, Nova et Vetera (Orchestra da camera di Lecco), Rassegna “Incontro alla Musica” (provincia di Bergamo). Ha collaborato inoltre per l’attività concertistica e discografica con l’Ars Cantica Choir di Milano, il Coro da camera “A. Vivaldi”, l’ensemble barocco “Gli Orfei Farnesiani”, l’orchestra “F. Vallotti” di Vercelli.

Ha seguito corsi di perfezionamento in clavicembalo con Bob Van Asperen, Gustav Leonhardt e Pierre Hantaï; dal 2003 al 2009 ha studiato tastiere storiche con Emilia Fadini.

Vincitrice di numerosi primi premi in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, ha affiancato all’attività musicale gli studi universitari, laureandosi nel 2003 con il prof. Giorgio Pestelli in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Torino, discutendo la tesi di storia della musica “La musica per coro a cappella di Bruno Bettinelli” (pubblicato da Rugginenti Editore di Milano).

È docente di ruolo di lettere (vincitrice di concorso).

Per conto della casa discografica Brilliant ha inciso l’opera omnia di Domenico Zipoli per clavicembalo e l’opera omnia di Benedetto Marcello.

Suona un clavicembalo francese a due manuali e quattro registri, copia di uno strumento di Taskin del tardo 1700, realizzato da Giuseppe Corazza nel 2003.

MIRANDA SCAGLIOTTI si è formata e diplomata a Brera sotto la guida dei noti pittori Gianfilippo Usellini, Aldo Carpi e Mauro Reggiani.

Dopo le prime mostre collettive e personali ha esteso i propri interessi ad altri settori artistici e culturali, occupandosi di editoria d’arte, di multivisione, di artemusicoterapia e di poesia.

L’artista è intensamente impegnata nella conduzione di corsi e di laboratori nei diversi settori delle sue specializzazioni.

Svolge altresì attività di sceneggiatrice, regista, coreografa e scenografa in svariate Sacre Rappresentazioni e spettacoli artistico-culturali in cui la pittura si fonde con la poesia, il canto, la danza e la musica, contribuendo a definire, nella pluralità dei linguaggi, una personalità versatile e innovativa.

Le preziose prestazioni di artisti di alto livello hanno reso esemplari opere come “Gandhi”, “Uccisero una colomba”, “España y sueño”, “Manet e Monet”, “Le ballerine di Degas”, “Ben venga maggio”, “Il pianto della Madre”, “Il cantico dell’acqua”, “Il racconto di frate Foco”.

“Un grazie di cuore a tutte le Fondazioni che ci hanno sostenuto: Fondazione CRT, Fondazione SociAL, Gruppo Amag e soprattutto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ci supporta da quasi vent’anni e che recentemente, invertendo il trend ormai generalizzato a dare sempre meno per la cultura, ha voluto aumentare significativamente il contributo per le attività degli Amici dell’Organo – dice Letizia Romiti, presidente dell’Associazione – mettendoci in condizione di guardare con ottimismo alla programmazione dei concerti che vorremmo pianificare nel 2022.

Intendiamo enfatizzare proprio questo nostro ultimo appuntamento perché rappresenta a pennello il senso della nostra attività, incominciata nel 1978 sull’onda dei due primi restauri filologici che interessarono gli strumenti della nostra provincia (Valenza e Serravalle). Da allora si è verificata una crescita esponenziale dei restauri del patrimonio monumentale dell’Alessandrino: le operazioni di ripristino si sono allargate a macchia d’olio, e decine di strumenti di pregio ormai arricchiscono il patrimonio e l’offerta culturale di centri grandi e piccoli (Ovada, Novi Ligure, Acqui, Castelnuovo Scrivia, Oviglio, Cassine Grondona…..) Di fatto si è creata un’importante sinergia con le Sovraintendenze alle BB.SS e AA., in quanto da sempre noi cerchiamo di “premiare” quelle Comunità che hanno voluto provvedere al restauro di uno strumento storico, stimolando, come abbiamo potuto constatare, l’emulazione di paesi vicini che a loro volta mettono mano al loro antico strumento salvandolo dal degrado e restituendolo all’uso liturgico.

Quest’anno già uno dei nostri concerti è stato finalizzato alla ricostruzione di uno strumento settecentesco che si conserva in un Oratorio di Arquata Scrivia.

Ora è la volta dell’organo “Mascioni” di Castelferro, che fu costruito nel 1979, non è quindi molto antico, ma nella sua semplicità è molto gradevole; io stessa tanti anni fa ebbi l’onore di tenere uno dei concerti inaugurali e ne potei apprezzare in pieno le ottime caratteristiche. Il concerto di domenica è espressamente finalizzato ad una raccolta di fondi che permettano di dare il via in tempi brevi alle necessarie operazioni di ripristino. Anche le due artiste hanno deciso di devolvere il loro compenso alla Parrocchia per la riuscita di questa lodevole iniziativa.

Gli Amici dell’Organo da sempre rispondono con entusiasmo alle varie richieste di intervenire con uno spettacolo quando si tratta di dare il via ad un restauro, perché in molti casi non ci limitiamo a far suonare gli antichi organi, ma molto spesso riusciamo anche a salvarli, facendo conoscere a tutti il loro valore e la loro importanza.”

“L’impegno dell’associazione “Amici dell’organo” e della sua presidente Letizia Romiti è veramente encomiabile – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Marianoe l’ultimo concerto della stagione, che si terrà nella parrocchiale di Castelferro, conferma, ancora una volta, lo spirito che ha animato questo gruppo di professionisti in oltre quarant’anni di attività: offrire buona musica e riportare a nuova vita gli organi delle chiese della provincia di Alessandria. Un obiettivo pienamente condiviso dalla Fondazione e testimoniato da anni di collaborazione che hanno permesso, con l’appoggio di altri partner, di diffondere la cultura musicale, valorizzare il patrimonio culturale religioso e restaurare tanti organi storici in disuso per mancanza di fondi o per scarsa conoscenza del valore dello strumento”.

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